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Tratto da WikiPedia.org

Sacris solemniis è un inno liturgico ed eucaristico cattolico composto da San Tommaso d'Aquino per il mattutino[1] della festa del Corpus Domini.

San Tommaso fu incaricato da papa Urbano IV di comporre l'intera liturgia per la festa del Corpus Domini, che fu introdotta nel 1264. Lo stesso inno compare anche nel mattutino dell'Ufficio votivo del Santissimo Sacramento.

Panis Angelicus è il primo verso della penultima strofa dell'inno latino Sacris solemniis. L'inno fa parte di una liturgia completa scritta per la solennità del Corpus Domini, sia per la Messa che per l'Ufficio.

La strofa che comincia con le parole Panis angelicus ("pane degli angeli") è stata spesso musicata separatamente dal resto dell'inno. La versione più famosa è quella di César Franck, che nel 1872 scrisse una partitura per tenore, organo, arpa, violoncello e contrabbasso; in seguito incorporò l'inno nella sua Messe à trois voix (Op. 12). La sua esecuzione più celebre fu quella di John McCormack al Phoenix Park di Dublino, ma l'inno è stato cantato, tra gli altri, da Luciano Pavarotti, Plácido Domingo, Roberto Alagna, Andrea Bocelli, Vic Damone, come anche dai soprani Magda Olivero e Renata Tebaldi.

Il fenomeno per cui una strofa di Sacris solemniis è stata presa separatamente dal resto del canto è accaduto anche con altri inni dell'Aquinate per il Corpus Domini: Verbum supernum prodiens (le cui ultime due strofe iniziano con O salutaris Hostia) e Pange lingua (le cui ultime due strofe iniziano con Tantum ergo).

Indice

Testo e traduzioni

Testo latino

Sacris solemniis juncta sint gaudia,
Et ex præcordiis sonent præconia;
Recedant vetera, nova sint omnia,
Corda, voces, et opera.

Noctis recolitur cœna novissima,
Qua Christus creditur agnum et azyma
Dedisse fratribus, juxta legitima
Priscis indulta patribus.

Post agnum typicum, expletis epulis,
Corpus Dominicum datum discipulis,
Sic totum omnibus, quod totum singulis,
Ejus fatemur manibus.

Dedit fragilibus corporis ferculum,
Dedit et tristibus sanguinis poculum,
Dicens: accipite quod trado vasculum;
Omnes ex eo bibite.

Sic sacrificium istud instituit,
Cujus officium committi voluit
Solis presbyteris, quibus sic congruit,
Ut sumant, et dent ceteris.

(Panis Angelicus)
Panis angelicus fit panis hominum;
Dat panis cœlicus figuris terminum;
O res mirabilis: manducat Dominum
Pauper, servus et humilis.

Te, trina Deitas unaque, poscimus:
Sic nos tu visita, sicut te colimus;
Per tuas semitas duc nos quo tendimus,
Ad lucem, quam inhabitas.
Amen.

Traduzione in lingua italiana

testo

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta dal Liber Usualis (1961), p. pp. 880-881, cantata dai monaci benedettini di Santo Domingo de Silos.

Codice sorgente GABC

codice

Bibliografia

Note

  1. Corrisponde all'odierno Ufficio delle Letture, in cui l'inno è conservato ma reso alternativo ad un testo in lingua volgare. Nell'edizione della Liturgia delle Ore, a differenza di quella del Breviario romano le prime parole dell'inno sono però Sacris sollemniis: questa è l'unica modifica rispetto al testo del Breviario.