Requiem aeternam (Antiphona I ad introitum)

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L' Eterno riposo (in latino, Requiem aeternam) è una preghiera della tradizione cattolica rivolta a Dio per la pace delle anime dei defunti. È derivata dall'antica preghiera cristiana del Requiescat in pace, dove la parola "dormizione" ("riposo") si trova nei tre Vangeli sinottici, e in Giovanni. Il tema è presente anche nell'apocrifo Apocalisse di Esdra (III secolo).

La Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa d'Oriente celebrano tutte le anime del Paradiso nella Solennità di Ognissanti, comprendendo fra le anime sante non solo quelle del calendario liturgico, ma tutte quelle salvate (note e ignote), che vivono già in comunione con il Dio Uno e Trino, e con gli angeli santi. Il giorno seguente, la Commemorazione dei Defunti ricorda tutte le anime dei morti.

Questo canto costituisce l'Antifona di Ingresso (con relativo salmo 64) per la Messa dei Defunti[1].

Testo e traduzioni

Testo latino

Rèquiem aetèrnam,
dona eis, Domine,
et lux perpètua lùceat eis.
Requiéscant in pace[2].
Amen.

Traduzione liturgica in lingua italiana

L'eterno riposo,
dona loro, o Signore,
e splenda ad essi la Luce perpetua.
Riposino in pace.
Amen.

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta dal Liber Usualis (1961), p. pp. 880-881, cantata dai monaci benedettini di Santo Domingo de Silos.

Codice sorgente GABC

codice

Bibliografia

Note

  1. Graduale Simplex, Libreria Editrice Vaticana 1975, pag. 401
  2. Nel caso di una singola persona si usa il verbo al singolare "requiescat" e il pronome maschile o femminile singolare "ei" al posto di "eis".