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186. Quindi, insieme con il sacerdote, venera l’altare con il bacio e, fatto un profondo inchino, ritorna allo stesso modo come era venuto.
==== C) Compiti dell’accolito(187 - 193) ====
187. I compiti che l’accolito può svolgere sono di vario genere; molti di essi si possono presentare contemporaneamente. Conviene quindi distribuire i vari compiti tra più accoliti; se però è presente un solo accolito, svolga lui stesso gli uffici più importanti, e gli altri vengano distribuiti tra più ministri.
===== Riti iniziali =====
188. Nella processione all’altare, l’accolito può portare la croce, affiancato da due ministri con i ceri accesi. Giunto all’altare, colloca la croce presso l’altare, affinché sia la croce dell’altare, altrimenti la ripone in un luogo degno. Quindi va al suo posto in presbiterio.
189. Durante l’intera celebrazione, è compito dell’accolito accostarsi, all’occorrenza, al sacerdote o al diacono per presentare loro il libro o per aiutarli in tutto ciò che è necessario. Conviene pertanto che, per quanto possibile, occupi un posto dal quale possa svolgere comodamente il suo compito, sia alla sede che all’altare.
===== Liturgia eucaristica =====
190. In assenza del diacono, terminata la preghiera universale, mentre il sacerdote rimane alla sede, l’accolito dispone sull’altare il corporale, il purificatoio, il calice, la palla e il Messale. Quindi, se necessario, aiuta il sacerdote nel ricevere i doni del popolo e, secondo l’opportunità, porta all’altare il pane e il vino e li consegna al sacerdote. Se si usa l’incenso, presenta il turibolo al sacerdote, e lo assiste poi nell’incensazione delle offerte, della croce e dell’altare. Quindi incensa il sacerdote e il popolo.
193. Terminata la celebrazione della Messa, l’accolito e gli altri ministri, insieme al sacerdote e al diacono, ritornano in sagrestia processionalmente nello stesso modo e ordine con il quale erano arrivati.
==== D) Compiti del lettore(194 - 198) ====
===== Riti iniziali =====
194. Nella processione all’altare, in assenza del diacono, il lettore, indossata una veste approvata, può portare l’Evangeliario un po’ elevato; in tal caso procede davanti al sacerdote; altrimenti, incede con gli altri ministri.
195. Giunto all’altare, fa’ con gli altri un profondo inchino. Se porta l’Evangeliario, accede all’altare e ve lo depone. Quindi va ad occupare il suo posto in presbiterio con gli altri ministri.
===== Liturgia della Parola =====
196. Proclama dall’ambone le letture che precedono il Vangelo. In mancanza del salmista, può anche proclamare il salmo responsoriale dopo la prima lettura.
198. Se all’ingresso o alla Comunione non si fa un canto, e se non vengono recitate dai fedeli le antifone indicate nel Messale, le può dire il lettore al tempo dovuto (Cf. n. 48, 87).
=== II. MESSA CONCELEBRATA(199 - 251) ===
199. La concelebrazione, nella quale si manifesta assai bene l’unità del sacerdozio, del sacrificio e di tutto il popolo di Dio, è prescritta dal rito stesso: nell’ordinazione del Vescovo e dei presbiteri, nella benedizione dell’abate e nella Messa crismale.
209. I concelebranti, in sagrestia o in altro luogo adatto, indossano le vesti sacre che abitualmente si utilizzano nella celebrazione individuale. Tuttavia per un ragionevole motivo, come ad esempio un numero notevole di concelebranti e la mancanza di paramenti, i concelebranti, fatta sempre eccezione per il celebrante principale, possono fare a meno della casula o pianeta, e usare soltanto la stola sopra il camice.
==== Riti di introduzione ====
210. Preparata ogni cosa in modo ordinato, si fa, come di consueto, la processione attraverso la chiesa fino all’altare. I sacerdoti concelebranti precedono il celebrante principale.
211. Giunti all’altare, i sacerdoti concelebranti e il sacerdote celebrante principale, fatto un profondo inchino, venerano l’altare con il bacio, quindi si recano al posto loro assegnato. Il sacerdote celebrante principale, secondo l’opportunità, incensa la croce e l’altare; si reca poi alla sede.
==== Liturgia della Parola ====
212. Durante la Liturgia della Parola, i sacerdoti concelebranti stanno al loro posto, e nel sedere e nell’alzarsi si uniformano al sacerdote celebrante principale.
213. L’omelia è tenuta normalmente dal sacerdote celebrante principale o da uno dei concelebranti.
==== Liturgia eucaristica ====
214. La preparazione dei doni (Cf. nn. 139-146) viene compiuta dal celebrante principale; gli altri concelebranti restano al loro posto.
Il diacono eserciti il suo ministero all’altare, servendo quando è necessario al calice e al Messale. Tuttavia, per quanto è possibile, egli sta abbastanza arretrato, un po’ indietro rispetto ai sacerdoti concelebranti che si dispongono attorno al celebrante principale.
==== Modo di dire la Preghiera eucaristica====
216. Il prefazio viene cantato o detto dal solo sacerdote celebrante principale; il Santo viene cantato o recitato da tutti i concelebranti insieme con il popolo e la schola.
Le parti che devono essere dette insieme da tutti i concelebranti, se sul Messale sono musicate, è bene che vengano cantate.
===== Preghiera eucaristica I o Canone romano=====
219. Nella Preghiera eucaristica I o Canone Romano, solo il celebrante principale, con le braccia allargate, dice il Padre clementissimo.
225. Solo il celebrante principale dice: Per Cristo, nostro Signore, tu, o Dio.
===== Preghiera eucaristica II=====
226. Nella Preghiera eucaristica II solo il celebrante principale, con le braccia allargate, dice il Padre veramente santo.
228. Le intercessioni per i vivi: Ricordati, Padre e per i defunti: Ricordati dei nostri fratelli, conviene siano affidate all’uno o all’altro dei sacerdoti concelebranti, che dice queste parti da solo, con le braccia allargate e ad alta voce.
===== Preghiera eucaristica III=====
229. Nella Preghiera eucaristica III solo il celebrante principale, con le braccia allargate, dice il Padre veramente santo.
231. Le intercessioni: Egli faccia di noi, Per questo sacrificio di riconciliazione e Accogli nel tuo regno, conviene siano affidate all’uno o all’altro dei sacerdoti concelebranti, che recita queste parti da solo, con le braccia allargate e ad alta voce.
===== Preghiera eucaristica IV=====
232. Nella Preghiera eucaristica IV solo il celebrante principale, da solo, con le braccia allargate, dice Noi ti lodiamo, Padre santo, fino a compiere ogni santificazione.
236. La dossologia finale della Preghiera eucaristica viene recitata solamente dal sacerdote celebrante principale e, se sembra opportuno, insieme agli altri concelebranti, non invece dai fedeli.
==== Riti di Comunione====
237. Quindi il celebrante principale, a mani giunte, dice la monizione prima della preghiera del Signore; poi, con le braccia allargate, recita il Padre nostro insieme con gli altri sacerdoti concelebranti, i quali pure allargano le braccia, e con il popolo.
Anche il diacono riceve la Comunione per intinzione e risponde Amen quando un concelebrante dice: Il Corpo e il Sangue di Cristo. Quindi il diacono, se è il caso con l’aiuto di alcuni concelebranti, all’altare, beve quanto è rimasto nel calice, poi lo porta alla credenza, dove egli stesso o l’accolito istituito compie la purificazione, asterge il calice e lo riordina come di consueto.
==== Riti di conclusione ====
250. Il celebrante principale compie i riti di conclusione nel modo consueto (Cf. nn. 166-169), mentre i concelebranti rimangono al loro posto.
251. I concelebranti, prima di allontanarsi dall’altare, fanno un profondo inchino. Il celebrante principale, invece, con il diacono venera l’altare con il bacio.
=== III. MESSA A CUI PARTECIPA UN SOLO MINISTRO(252 - 272) ===
252. Nella Messa celebrata dal sacerdote con la sola presenza di un ministro che gli risponde, si osserva il rito della Messa con il popolo (Cf. nn. 120-169).
255. Prima della Messa i vasi sacri necessari si preparano o alla credenza o sull’altare al lato destro.
==== Riti di introduzione ====
256. Il sacerdote si accosta all’altare e, fatto con il ministro un profondo inchino, venera l’altare con il bacio e si reca alla sede. Se lo preferisce, il sacerdote può rimanere all’altare: in questo caso lì si prepara anche il Messale. Allora il ministro o il sacerdote recita l’antifona d’ingresso.
259. Poi, a mani giunte, dice Preghiamo e, dopo una conveniente pausa, dice, con le braccia allargate, la colletta, al termine della quale il ministro risponde: Amen.
==== Liturgia della Parola ====
260. Le letture, per quanto è possibile, si fanno dall’ambone o da un leggio.
264. Segue la preghiera universale, che si può dire anche in questa Messa. Il sacerdote introduce e conclude la preghiera, mentre il ministro formula le intenzioni.
==== Liturgia eucaristica ====
265. Nella Liturgia eucaristica tutto si svolge come nella Messa con il popolo, tranne ciò che segue.
271. Dopo aver purificato il calice, conviene che il sacerdote osservi una pausa di silenzio; poi dice l’orazione dopo la Comunione.
==== Riti di conclusione ====
272. I riti di conclusione si svolgono come nella Messa con il popolo, tralasciato il congedo. Il sacerdote nel modo solito venera l’altare con il bacio e, fatto un profondo inchino, insieme al ministro si allontana.
=== IV. ALCUNE NORME DI CARATTERE GENERALEPER TUTTE LE FORME DI MESSA(273 - 287) ===
==== Venerazione dell’altare e dell’Evangeliario====
273. Secondo l’uso tramandato, la venerazione dell’altare e dell’Evangeliario si esprime con il bacio. Qualora però questo gesto simbolico non corrispondesse pienamente alle tradizioni e alla cultura di una determinata regione, spetta alla Conferenza Episcopale determinare, con il consenso della Sede Apostolica, un gesto che sostituisca il bacio.
==== Genuflessione e inchino====
274. La genuflessione, che si fa piegando il ginocchio destro fino a terra, significa adorazione; perciò è riservata al SS. Sacramento e alla santa Croce, dalla solenne adorazione nell’Azione liturgica del Venerdì nella Passione del Signore fino all’inizio della Veglia pasquale.
a) L’inchino del capo si fa quando vengono nominate insieme le tre divine Persone; al nome di Gesù, della beata Vergine Maria e del Santo in onore del quale si celebra la Messa.
b) L’inchino di tutto il corpo, o inchino profondo, si fa: all’altare; mentre si dicono le preghiere Purifica il mio cuore e Umili e pentiti; nel simbolo (Credo) alle parole: ''E per opera dello Spirito Santo''; nel canone romano, alle parole: ''Ti supplichiamo, Dio onnipotente''. Il diacono compie lo stesso inchino mentre chiede la benedizione prima di proclamare il Vangelo. Inoltre il sacerdote, alla consacrazione, si inchina leggermente mentre proferisce le parole del Signore.
==== L’incensazione====
276. L’incensazione esprime riverenza e preghiera, come è indicato nella sacra Scrittura (Cf. Sal 140, 2; Ap 8, 3).
Il sacerdote incensa le offerte prima dell’incensazione della croce e dell’altare con tre colpi di turibolo, oppure facendo col turibolo il segno di croce sopra le offerte.
==== La purificazione====
278. Ogni volta che qualche frammento di ostia rimane attaccato alle dita, soprattutto dopo la frazione o dopo la Comunione dei fedeli, il sacerdote asterga le dita sulla patena, oppure, se necessario, lavi le dita stesse. Così pure raccolga eventuali frammenti fuori della patena.
280. Se un’ostia o una particola scivolasse via, si raccolga con rispetto; se poi si versasse qualche goccia del Sangue del Signore, si lavi il luogo con acqua, e l’acqua si versi nel sacrario che si trova in sagrestia.
==== La Comunione sotto le due specie====
281. La santa Comunione esprime con maggior pienezza la sua forma di segno, se viene fatta sotto le due specie. Risulta infatti più evidente il segno del banchetto eucaristico, e si esprime più chiaramente la volontà divina di ratificare la nuova ed eterna alleanza nel Sangue del Signore, ed è più intuitivo il rapporto tra il banchetto eucaristico e il convito escatologico nel regno del Padre[105].