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367. Nello scegliere i canti fra le letture, e i canti di ingresso, di offertorio e di Comunione, si osservino le norme stabilite a suo luogo (Cf. nn. 40-41, 47-48, 61-64, 74, 86-88).
== Capitolo VIII- MESSE E ORAZIONI PER DIVERSE CIRCOSTANZEE MESSE PER I DEFUNTI==
=== I. Messe e orazioni per diverse circostanze===
368. Poiché la Liturgia dei Sacramenti e dei Sacramentali offre ai fedeli ben disposti la possibilità di santificare quasi tutti gli avvenimenti della vita per mezzo della grazia che fluisce dal mistero pasquale[144], e poiché l’Eucaristia è il sacramento per eccellenza, il Messale presenta formulari di Messe e orazioni che si possono usare nelle diverse circostanze della vita cristiana, per le necessità di tutto il mondo o della Chiesa universale e locale.
378. Si raccomanda particolarmente la memoria di santa Maria in sabato, perché nella Liturgia della Chiesa viene venerata in modo speciale e prima di tutti i Santi la Madre del Redentore[145].
=== II. Messe per i defunti===
379. La Chiesa offre il sacrificio eucaristico della Pasqua di Cristo per i defunti, in modo che, per la comunione esistente fra tutte le membra di Cristo, gli uni ricevano un aiuto spirituale e gli altri il conforto della speranza.
Inoltre i pastori d’anime abbiano un riguardo speciale per coloro che in occasione del funerale assistono alla celebrazione liturgica o ascoltano la proclamazione del Vangelo, siano essi acattolici o cattolici che non partecipano mai o quasi mai all’Eucaristia, o che sembrano aver perduto la fede; i sacerdoti sono per tutti i ministri del Vangelo di Cristo.
== Capitolo IX- GLI ADATTAMENTI CHE COMPETONO AI VESCOVI DIOCESANIE ALLE CONFERENZE EPISCOPALI==
386. Ai nostri tempi, nel riformare il Messale Romano secondo i decreti del Concilio Ecumenico Vaticano II, ci si è sempre preoccupati che tutti i fedeli, nella celebrazione eucaristica, possano esercitare quella piena, cosciente e attiva partecipazione, che è richiesta dalla natura della stessa Liturgia e alla quale gli stessi fedeli, in forza della loro condizione, hanno diritto e dovere[147].
La ricerca dell’inculturazione infine non tende affatto alla creazione di nuove famiglie rituali, ma a provvedere alle esigenze di una data cultura, in modo però che gli adattamenti introdotti sia nel Messale sia negli altri libri liturgici non rechino pregiudizio all’indole propria del Rito romano[163].
399. Perciò il Messale Romano, anche nella diversità delle lingue e in una certa varietà di consuetudini[164]<ref>Cf. ibidem, n. 54: AAS 87 (1995) 308-309.</ref>, si deve conservare per il futuro come strumento e segno eccellente di integrità e di unità del Rito romano[165]<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 38; Paolo VI, Cost. Ap. Missale Romanum.</ref>.   
© Conferenza Episcopale Italiana, 2007
== Note ==