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18. Si potrà ottenere davvero questo risultato, se, tenuto conto della natura e delle altre caratteristiche di ogni assemblea liturgica, tutta la celebrazione verrà ordinata in modo tale da portare i fedeli a una partecipazione consapevole, attiva e piena, esteriore e interiore, ardente di fede, speranza e carità; partecipazione vivamente desiderata dalla Chiesa e richiesta dalla natura stessa della celebrazione, e alla quale il popolo cristiano ha diritto e dovere in forza del battesimo<ref>Cf. Ibidem, n. 14.</ref>.
19. Non sempre si possono avere la presenza e l’attiva partecipazione dei fedeli, che manifestano più chiaramente la natura ecclesiale della celebrazione [29]<ref>Cf. Ibidem, n. 41.</ref>. Sempre però la celebrazione eucaristica ha l’efficacia e la dignità che le sono proprie, in quanto è azione di Cristo e della Chiesa, nella quale il sacerdote compie il suo ministero specifico e agisce sempre per la salvezza del popolo.
Perciò a lui si raccomanda di celebrare anche ogni giorno, avendone la possibilità, il sacrificio eucaristico[30]<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Decreto sulla vita e sul ministero sacerdotale, Presbyterorum Ordinis, n. 13; C.I.C., can. 904.</ref>.
20. Poiché inoltre la celebrazione dell’Eucaristia, come tutta la Liturgia, si compie per mezzo di segni sensibili, mediante i quali la fede si alimenta, s’irrobustisce e si esprime[31]<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 59.</ref>, si deve avere la massima cura nello scegliere e nel disporre quelle forme e quegli elementi che la Chiesa propone, e che, considerate le circostanze di persone e di luoghi, possono favorire più intensamente la partecipazione attiva e piena, e rispondere più adeguatamente al bene spirituale dei fedeli.
21. Pertanto questa Introduzione si propone di esporre i principi generali per l’ordinamento della celebrazione dell’Eucaristia, e di presentare le norme per regolare le singole forme di celebrazione[32]<ref>Per la celebrazione della Messa in situazioni particolari si osservi quanto stabilito: per le Messe nei gruppi particolari cf. Sacra Congregazione per il Culto Divino, Istruzione Actio pastoralis, 15 maggio 1969: AAS 61 (1969) 806-811; per le Messe con i fanciulli cf. Direttorio delle Messe con i fanciulli, 1 novembre 1973: AAS 66 (1974) 30-46; sul modo di unire le Ore dell’Ufficio con la Messa cf. Principi e norme per la Liturgia delle Ore, nn. 93-98; sul modo di unire alcune benedizioni e l’incoronazione dell’immagine della beata Vergine Maria con la Messa cf. Rituale Romano, Benedizionale, Premesse generali, n. 28; Rituale Romano, Rito per l’incoronazione dell’immagine della beata Vergine Maria, nn. 10, 14.</ref>.
22. Ora, nella Chiesa particolare, la celebrazione dell’Eucaristia è l’atto più importante.
Il Vescovo diocesano infatti, primo dispensatore dei misteri di Dio nella Chiesa particolare a lui affidata, è la guida, il promotore e il custode di tutta la vita liturgica[33]<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Decreto sull’ufficio pastorale di Vescovi, Christus Dominus, n. 14; Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 41.</ref>. Nelle celebrazioni che si compiono sotto la sua presidenza, soprattutto in quella eucaristica, celebrata con la partecipazione del presbiterio, dei diaconi e del popolo, si manifesta il mistero della Chiesa. Perciò questo tipo di celebrazione eucaristica deve fungere da modello per tutta la diocesi.
Deve essere quindi impegno del Vescovo fare in modo che i presbiteri, i diaconi e i fedeli comprendano sempre più il senso autentico dei riti e dei testi liturgici e così siano condotti ad una attiva e fruttuosa celebrazione dell’Eucaristia. Allo stesso fine presti attenzione perché cresca la dignità delle medesime celebrazioni. A questo scopo risulta di grande importanza promuovere la cura per la bellezza del luogo sacro, della musica e dell’arte.
23. Inoltre, perché la celebrazione corrisponda maggiormente alle norme e allo spirito della sacra Liturgia e se ne avvantaggi l’efficacia pastorale, in questa Introduzione generale e nel Rito della Messa vengono esposti le scelte e gli adattamenti possibili.
24. Questi adattamenti, che per lo più consistono nella scelta di alcuni riti o testi, cioè di canti, letture, orazioni, monizioni e gesti che siano più rispondenti alle necessità, alla preparazione e alla capacità di comprensione dei partecipanti, spettano al sacerdote celebrante. Tuttavia, il sacerdote ricordi di essere il servitore della sacra Liturgia e che nella celebrazione della Messa a lui non è consentito aggiungere, togliere o mutare nulla a proprio piacimento[34]<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 22.</ref>.
25. Inoltre, nel Messale, a suo luogo sono indicati alcuni adattamenti che, secondo la Costituzione sulla sacra Liturgia, competono rispettivamente al Vescovo diocesano o alla Conferenza Episcopale[35] <ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 38; Paolo VI, Cost. Ap. Missale Romanum, 3 aprile 1969.</ref> (Cf. nn. 387, 388-393).
26. Per quanto riguarda le variazioni e gli adattamenti più profondi, rispondenti alle tradizioni e alla cultura di popoli e regioni, e da introdurre per utilità o necessità secondo l’art. 40 della Costituzione sulla sacra Liturgia, si osservi quanto è stabilito nell’Istruzione «Liturgia Romana e inculturazione»[36] <ref>Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Istruzione Varietates Legitimae, 25 gennaio 1994: AAS 87 (1995) 288-314.</ref> e ai numeri 395-399 del presente documento (nn. 395-399).
== Capitolo II- STRUTTURA, ELEMENTI E PARTI DELLA MESSA===== I. STRUTTURA GENERALE DELLA MESSA ===
I27. Nella Messa o Cena del Signore, il popolo di Dio è chiamato a riunirsi insieme sotto la presidenza del sacerdote, che agisce nella persona di Cristo, per celebrare il memoriale del Signore, cioè il sacrificio eucaristico<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Decreto sulla vita e sul ministero sacerdotale, Presbyterorum Ordinis, n. 5; Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 33.</ref>. Per questo raduno locale della santa Chiesa vale perciò in modo eminente la promessa di Cristo: «Là dove sono due o tre radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). Infatti nella celebrazione della Messa, nella quale si perpetua il sacrificio della croce<ref>Conc. Ecum. Tridentino, Sess. XXII, Dottrina sul santissimo sacrificio della Messa, cap. 1, Denz-Schönm. 1740; cf. Paolo VI, Solenne professione di fede, 3 giugno 1968, n. 24: AAS 60 (1968) 442.</ref>, Cristo è realmente presente nell’assemblea riunita in suo nome, nella persona del ministro, nella sua parola e in modo sostanziale e permanente sotto le specie eucaristiche<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 7; Paolo VI, Lett. enc. Mysterium fidei, 3 settembre 1965: AAS 57 (1965) 764; Sacra Congregazione dei Riti, Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 9: AAS 59 (1967) 547.</ref>. STRUTTURA GENERALE DELLA MESSA
2728. La Messa è costituita da due parti, la «Liturgia della Parola» e la «Liturgia eucaristica»; esse sono così strettamente congiunte tra loro da formare un unico atto di culto<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, Costituzione sulla sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 56; Sacra Congregazione dei Riti, Istruzione Eucharisticum mysterium, 25 maggio 1967, n. 3: AAS 59 (1967) 542.</ref>. Nella Messa o Cena del Signore, il popolo infatti, viene imbandita tanto la mensa della parola di Dio è chiamato a riunirsi insieme sotto quanto la presidenza mensa del sacerdote, che agisce nella persona Corpo di Cristo, per celebrare il memoriale del Signoree i fedeli ne ricevono istruzione e ristoro<ref>Cf. Conc. Ecum. Vaticano II, cioè il sacrificio eucaristico[37]. Per questo raduno locale della santa Chiesa vale perciò in modo eminente la promessa di Cristo: «Là dove sono due o tre radunati nel mio nomeCostituzione sulla sacra Liturgia, io sono in mezzo a loro» (Mt 18Sacrosanctum Concilium,20)n. Infatti nella celebrazione della Messa48, 51; Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione, nella quale si perpetua il sacrificio della croce[38]Dei Verbum, Cristo è realmente presente nell’assemblea riunita in suo nomen. 21; Decreto sulla vita e sul ministero sacerdotale, nella persona del ministroPresbyterorum Ordinis, nella sua parola n. 4.</ref>. Ci sono inoltre alcuni riti che iniziano e in modo sostanziale e permanente sotto le specie eucaristiche[39]altri che concludono la celebrazione.
28. La Messa è costituita da due parti, la «Liturgia della Parola» e la «Liturgia eucaristica»; esse sono così strettamente congiunte tra loro da formare un unico atto di culto[40]. Nella Messa, infatti, viene imbandita tanto la mensa della parola di Dio quanto la mensa del Corpo di Cristo, e i fedeli ne ricevono istruzione e ristoro[41]. Ci sono inoltre alcuni riti che iniziano e altri che concludono la celebrazione=== II.I DIVERSI ELEMENTI DELLA MESSA ===
II. I DIVERSI ELEMENTI DELLA MESSA '''Lettura della parola di Dio e sua spiegazione'''
29. Quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura, Dio stesso parla al suo popolo e Cristo, presente nella sua parola, annunzia il Vangelo.