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Nos autem gloriari (Introitum)

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[[Categoria:Introito]]
 
'''Nos autem gloriari''' è l'introito della Messa del Giovedì Santo, inizio del Triduo Pasquale.
 
la Liturgia ci propone un canto che ci fa acclamare: «Noi, è opportuno che ci gloriamo nella Croce del Signore nostro Gesù Cristo»? Un canto che acclama alla Croce come «nostra» gloria! E non solo la Croce come nostra gloria, ma l’accento, fin dalla prima parola, è posto su di noi: Nos! Siamo noi ad essere come spinti ad entrare dentro questo sacrificio, ad offrire noi stessi in questo sacrificio, così da essere trasformati nella gloria luminosa del Cristo, nostra salvezza, vita e risurrezione. Nella notte della Cena, con la ''Messa In coena Domini'', ci introduciamo nel primo giorno del Triduo, il venerdì. E con l’Introito '''Nos autem gloriari''' già cantiamo la profonda unità di quest’Ora. A caratterizzare quest’unità contribuisce in modo mirabile la musica, a partire dal modo d’impianto: il IV modo, il modo “che non finisce”, secondo gli antichi, il modo più funzionale alla contemplazione.
Il ''IV modo'' ha la sua nota ''finalis'' nel Mi. La cadenza che chiude la melodia passa attraverso il Fa per scendere al Mi, in un intervallo di semitono: è un modo di finire che sembra appunto quasi non finire. Resta come nell’aria, sospeso.
E cresce il nostro stupore quando osserviamo che anche l’Introito ''Resurrexi'' della ''Domenica di Risurrezione'' è impostato sul IV modo! Questo IV modo, modo che non finisce, modo funzionale alla contemplazione, unisce così in un profondo unico gesto il primo canto del Triduo con il canto del terzo giorno del Triduo: il canto del Triduo è un unico mirabile canto!<ref>Commento di Gianmartino Maria Durighello, link: https://letterepaoline.net/2009/04/09/%E2%80%9Cnos-autem-gloriari%E2%80%9D/, 05/04/2020</ref>
== Testo e traduzioni ==