Cibavit eos (Introitus)

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Tratto da LaSacraMusica.Blogspot.com[1]

La domenica del Corpus Domini (Ss.mi Corporis et Sanguinis Christi) prevede l'introito Cibavit eos (noto anche come Cibavit eos ex àdipe fruménti), tratto dal salmo 80(81): v. 17 per l'antifona, v, 2 per il versetto.

Quando nel 1264 Papa Urbano IV istituì la solennità del Corpus Domini, incaricò San Tommaso d'Aquino di comporre il proprium per la messa ed i testi per l'ufficio; si narra che l'insigne teologo scrisse i brani in ginocchio davanti al tabernacolo, appoggiato all'altare. Di fatto egli confezionò ex novo alcuni pezzi: alleluia, offertorio e communio; per i restanti invece ne adoperò altri che già esistevano. In particolare per l'introito utilizzò quello che si cantava il lunedì dopo Pentecoste, che nella Chiesa delle origini era una festa solenne: infatti, Pentecoste era insieme alla Pasqua la festa in cui si battezzavano i catecumeni, ed il lunedì seguente era giorno celebrato come il lunedì di Pasqua.

Il brano è quindi molto più antico della festa del Corpus Domini, e compare infatti in moltissimi codici: Laon, F-LA 239; Einsiedeln, CH-E 121; San Gallo, CH-SGs 339; San Gallo, CH-SGs 376; Bamberg, D-BAs lit. 6; Saint-Yrieix, F-Pn lat. 903; Benevento, Missale, I-BV vi. 33; Benevento, Graduale 34, I-BV vi. 34; Montpellier, F-MOf H 159; Chartres, F-CHRm 47; Klosterneuburg, A-Gu 807; Mont-Renaud; Albi, F-Pn lat. 776; Sacramentario di San Martino di Tours, F-Pn lat. 9434; Bamberg, Cantatorium di Seeon, D-Bas lit. 7; Santa Cecilia in Trastevere, Graduale, CH-Cobodmer 74. Il "rango pasquale" del brano è confermato dalla presenza degli alleluia, che chiudono entrambe le frasi dell'antifona come succede in tutti gli introiti del periodo pasquale e che sono musicati con un brevissimo jubilus.

L'introito è nel modo secondo. L'inizio è tipico del secondo modo (v. per esempio Laetetur cor quaerentium Dominum); la melodia ribatte sulle parole adipe e de petra melle, fiore (lett. 'grasso') di frumento e miele di roccia che sono il cibo messianico per antonomasia, per innalzarsi su saturavit, a sottolineare l'apice e la pienezza dell'azione di Dio.

Come accadde a tutti i brani del Proprium, anche Cibavit eos fu musicato da moltissimi compositori, fra cui sono rimaste più conosciute le versioni di William Byrd e di Mozart. Parimenti, anche per Cibavit eos si segnalano differenze fra le notazioni del Liber Usualis, del Graduale Triplex e del Graduale Novum de Dominicis et Festis 2011.

Testo e traduzioni

Testo latino[2]

Cibavit eos ex adipe frumenti, alleluia,
Et de petra melle saturavit eos, alleluia.

Exsultate Deo adiutori nostro;
iubilate Deo Iacob.

Sumite psalmum et date tympanum,
psalterium iucundum cum cithara.

Ego enim sum Dominus Deus tuus, qui eduxi te de terra Aegypti;
dilata os tuum, et implebo illud.

Traduzione in lingua italiana[3]

Lo nutrirei con fiore di frumento, alleluia,
lo sazierei con miele dalla roccia, alleluia

Esultate in Dio, nostra forza,
acclamate il Dio di Giacobbe!

Intonate il canto e suonate il tamburello,
la cetra melodiosa con l'arpa.

Sono io il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto salire dal paese d'Egitto:
apri la tua bocca, la voglio riempire.

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta dal Graduale Romanum (1974), pag. 377, canale YouTube GradualeProject.

Codice sorgente GABC

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Bibliografia

Note