Benedicta sit sancta Trinitas (Introitus)

Da Gregorianum.org.
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Tratto da LaSacraMusica.Blogspot.com[1]

La domenica della Santissima Trinità, negli anni A e B, prevede l'introito Benedicta sit Santa Trinitas, tratto da Tobia 12,6 per l'antifona, mentre il versetto è la penultima frase del cantico Benedicite, che si recita nella Liturgia delle Ore.

Il brano è nel modo ottavo, il modo "perfetto", lo stesso dell'introito di Pentecoste, e risale alla parte più antica del repertorio gregoriano, quella consolidatasi nell'VIII secolo alla corte di Carlo Magno. La messa votiva in onore della Santissima Trinità nacque infatti in quel contesto, per mano del monaco Alcuino di York che la compose, sollecitato anche da san Bonifacio. Per l’introito egli adattò (con qualche difficoltà) la melodia del più antico Invocabit me, introito della prima domenica di Quaresima.

La melodia del brano, riprendendo ed adattando quella di Invocabit me, ha un'articolazione piuttosto semplice, giocata sulle due note sol (finale del modo) e do (dominante del modo). I vocaboli maggiormente evidenziati sono Trinitas nella prima frase, dove la voce ribatte sul do, e confitebimur nella seconda, dove la melodia sale nel rigo. Nel brano Alcuino inserì per tre volte (numero non casuale) la bella cadenza tipica del modo ottavo, che qui troviamo su -Unitas, -nobiscum e -suam.

Come abbiamo già riscontrato assai di frequente, fra la notazione del Liber Usualis/Graduale Siimplex, del Graduale Triplex e del Novum 2011 vi sono alcune differenze di notazione. Qui riportiamo la notazione del Graduale Simplex 1974.

Testo e traduzioni

Testo latino

Textus

Traduzione liturgica in lingua italiana

testo

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta dal Graduale Triplex (1979), cantata dai Cantori Gregoriani di Cremona.

Codice sorgente GABC

codice

Bibliografia

Note