Liber Usualis
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Il Liber usualis Missae et Officii, conosciuto più comunemente come Liber usualis, è un libro liturgico che contiene una raccolta di canti per lo più gregoriani. La prima edizione risale al 1896, effettuata dai monaci dell’Abbazia di Solesmes. Sono seguite diverse edizioni e dopo il Concilio Vaticano II non è più stato ristampato. Il Liber Usualis è diffuso in tutto il mondo in latino, anche se attualmente viene sostituito dal Graduale Triplex dove nel repertorio, oltre alla notazione quadrata, viene trascritta anche la notazione sangallese.
Il Liber Usualis contiene le impostazioni latine complete del canto gregoriano per ogni messa dell'anno (domenica, solennità, comunioni e feste), nonché per le messe nuziali, le messe del Requiem, la settimana santa e l'ordinazione. Inoltre fornisce gran parte del Canto Gregoriano da cantare in latino per l'Ufficio Divino (Vespri, Compline, ecc.), Così come molti altri canti e inni latini tradizionali (Litanie, Benedizione, ecc.).
Dopo l’Ordo Missae, cioè il testo della Messa, è presente una piccola guida al canto gregoriano indirizzata ai cantori meno esperti con indicazioni nell’esecuzione della salmodia. Seguono:
- l‘ordinario della messa
- tutti i salmi nei loro otto toni
- il Magnificat, che vengono impiegati nella recita del Breviario romano e nella Liturgia delle Ore.
Si prosegue con il: per ogni giorno del calendario liturgico sono segnati tutti i canti che devono essere eseguiti nella vigilia, nelle lodi mattutine, nell’ora terza, sesta, nona, nei Vespri, nella Compieta e nella Messa.
I canti che riguardano la Liturgia delle Ore sono contenuti in quella parte del libro detta “Antiphonarium“, mentre quelli che riguardano la Messa sono nella parte dei “Gradualia“.
Il Liber Usualis è formato da una raccolta eterogenea di brani. La maggior parte dei pezzi appartiene al patrimonio del canto gregoriano, un’altra buona parte è di più recente data e porta le caratteristiche più o meno visibili del luogo e dell’epoca di composizione (Messa ed Ufficio della SS.ma Trinità per esempio). Altri pezzi arrivano perfino ad allontanarsi nettamente dallo stile gregoriano (Adoro te, Stabat Mater) o vi si oppongono completamente (O filii et filiae, Adeste fideles), pur rimanendo musica religiosa.
Non esiste un Liber Usualis del 1962, perché il Liber Usualis del 1962 è identico alla versione del 1961.