Si quaeris miracula (Responsorium)
Tratto da SantAntonio.org e WikiPedia.org
Questa preghiera di lode - o responsorio - in onore di Sant'Antonio deriva il suo nome dalla storpiatura del latino: "si quaeris miracula" e fu composta da fra Giuliano da Spira. Il responsorio fa parte dell' Officium rhythmicum s. Antonii, che risale al 1233, due anni dopo la morte del Santo. Sant'Antonio di Padova è invocato dal popolo per trovare un oggetto smarrito (poiché Antonio, come Sant'Onofrio il Peloso e San Graziano di Tours, è protettore di chi cerca oggetti smarriti). E' cantato nella Basilica di Sant'Antonio a Padova e, ogni martedì, in molte chiese nel mondo intero.
Per tradizione popolare tale preghiera va recitata senza interruzione per tredici volte di seguito (da cui il nomignolo "tredicina di sant'Antonio").
Indice
Testo e traduzioni
Si quaeris miracula Cedunt mare, vincula, Pereunt pericula, Cedunt mare, vincula, Gloria Patri et Filio, et Spiritui Sancto. Cedunt mare, vincula, |
testo |
Spartiti musicali
Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:
Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf
Video
Versione tratta dal Liber Usualis (1961), p. pp. 880-881, cantata dai monaci benedettini di Santo Domingo de Silos.
Codice sorgente GABC
codice
Bibliografia
- Wikipedia.org, versione italiana, https://it.wikipedia.org