Differenze tra le versioni di "Te Deum (Iuxta Morem Romanum)"

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''Tratto da Treccani.it''<ref>Treccani.it, link: https://www.treccani.it/enciclopedia/te-deum_%28Enciclopedia-Italiana%29/</ref>
 
''Tratto da Treccani.it''<ref>Treccani.it, link: https://www.treccani.it/enciclopedia/te-deum_%28Enciclopedia-Italiana%29/</ref>
  
Sono le due prime parole di un inno liturgico in prosa ritmica latina. Nella liturgia cattolica il Te Deum (il titolo più lungo ed esatto è Te Deum laudamus) chiude l'ufficiatura del Mattutino, ma è anche cantato come inno di azioni di grazia in speciali circostanze solenni (elezione del papa, consacrazione di un vescovo, canonizzazione di un santo, professione di un religioso, ecc.). L'origine e la natura di questo inno è stata oggetto di numerose controversie. L'ipotesi che è oggi generalmente accettata (suffragata dagli studî di A. E. Burn e di G. Morin) ne fa una dossologia dello stesso genere del Gloria in excelsis, ma ispirata all'anafora antica e che contiene tutti gli elementi di una formula di fede. Latino d'origine, il Te Deum sarebbe stato redatto, sotto influenze orientali, circa l'anno 400. Argomenti interni, storici e paleografici inducono a identificare l'autore di questo inno nel vescovo Niceta di Remesiana (Dacia inferiore) che ha notevole importanza per la sua azione spiegata a favore della cristianizzazione di quelle regioni.
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Sono le due prime parole di un inno liturgico in prosa ritmica latina. Nella liturgia cattolica il '''Te Deum''' (il titolo più lungo ed esatto è '''Te Deum laudamus''') chiude l'ufficiatura del Mattutino, ma è anche cantato come '''inno di azioni di grazia in speciali circostanze solenni''' (elezione del papa, consacrazione di un vescovo, canonizzazione di un santo, professione di un religioso, ecc.). L'origine e la natura di questo inno è stata oggetto di numerose controversie. L'ipotesi che è oggi generalmente accettata (suffragata dagli studî di A. E. Burn e di G. Morin) ne fa una dossologia dello stesso genere del ''Gloria in excelsis'', ma ispirata all'anafora antica e che contiene tutti gli elementi di una formula di fede. Latino d'origine, il ''Te Deum'' sarebbe stato redatto, sotto influenze orientali, circa l'anno 400. Argomenti interni, storici e paleografici inducono a identificare l'autore di questo inno nel vescovo ''Niceta di Remesiana'' (Dacia inferiore) che ha notevole importanza per la sua azione spiegata a favore della cristianizzazione di quelle regioni.
  
 
È pura leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) che il Te Deum sia stato intonato da S. Ambrogio dopo aver impartito il battesimo a S. Agostino: al primo versetto, intonato da S. Ambrogio, S. Agostino avrebbe risposto col secondo, e così di seguito.
 
È pura leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) che il Te Deum sia stato intonato da S. Ambrogio dopo aver impartito il battesimo a S. Agostino: al primo versetto, intonato da S. Ambrogio, S. Agostino avrebbe risposto col secondo, e così di seguito.
  
La melodia originaria, probabilmente contemporanea dell'inno, doveva essere più complessa di quella odierna. Nel Graduale vaticano (1908) la melodia ufficiale dell'inno è data in due forme: tonus solemnis (nella quale ogni versetto si inizia con una formula di intonazione) e iuxta morem romanum (nella quale i versetti cominciano ex abrupto).
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La melodia originaria, probabilmente contemporanea dell'inno, doveva essere più complessa di quella odierna. Nel Graduale vaticano (1908) la melodia ufficiale dell'inno è data in due forme: [[Te Deum (Tonus Solemnis)|Tonus Solemnis]] (nella quale ogni versetto si inizia con una formula di intonazione) e '''Iuxta Morem Romanum''' (nella quale i versetti cominciano ''ex abrupto'' - all'improvviso).
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Quella che riportiamo è la versione IUXTA MOREM ROMANUM.
  
 
== Testo e traduzioni ==
 
== Testo e traduzioni ==

Versione delle 13:52, 18 lug 2022

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Tratto da Treccani.it[1]

Sono le due prime parole di un inno liturgico in prosa ritmica latina. Nella liturgia cattolica il Te Deum (il titolo più lungo ed esatto è Te Deum laudamus) chiude l'ufficiatura del Mattutino, ma è anche cantato come inno di azioni di grazia in speciali circostanze solenni (elezione del papa, consacrazione di un vescovo, canonizzazione di un santo, professione di un religioso, ecc.). L'origine e la natura di questo inno è stata oggetto di numerose controversie. L'ipotesi che è oggi generalmente accettata (suffragata dagli studî di A. E. Burn e di G. Morin) ne fa una dossologia dello stesso genere del Gloria in excelsis, ma ispirata all'anafora antica e che contiene tutti gli elementi di una formula di fede. Latino d'origine, il Te Deum sarebbe stato redatto, sotto influenze orientali, circa l'anno 400. Argomenti interni, storici e paleografici inducono a identificare l'autore di questo inno nel vescovo Niceta di Remesiana (Dacia inferiore) che ha notevole importanza per la sua azione spiegata a favore della cristianizzazione di quelle regioni.

È pura leggenda (risalente al più tardi a una cronaca milanese del sec. XI falsamente attribuita al vescovo Dacio) che il Te Deum sia stato intonato da S. Ambrogio dopo aver impartito il battesimo a S. Agostino: al primo versetto, intonato da S. Ambrogio, S. Agostino avrebbe risposto col secondo, e così di seguito.

La melodia originaria, probabilmente contemporanea dell'inno, doveva essere più complessa di quella odierna. Nel Graduale vaticano (1908) la melodia ufficiale dell'inno è data in due forme: Tonus Solemnis (nella quale ogni versetto si inizia con una formula di intonazione) e Iuxta Morem Romanum (nella quale i versetti cominciano ex abrupto - all'improvviso).

Quella che riportiamo è la versione IUXTA MOREM ROMANUM.

Testo e traduzioni

Testo latino

Textus

Traduzione in lingua italiana

Testo

English Translation

Text

Spartiti musicali

Spartito gregoriano, impaginato su foglio formato A4:

600px

Spartito disponibile in formato PDF impaginato su foglio A4, Media:xxx.pdf

Video

Versione tratta daxxx, p. yyy, cantata da zzz.

Codice sorgente GABC

codice

Bibliografia

Note